A sei anni dalla scomparsa di Guerrina Piscaglia emerge nella grotta della Tabussa uno scheletro che potrebbe appartenere alla donna. Il ritrovamento è avvenuto a fine maggio. Due escursionisti hanno raggiunto il sito, nei dintorni di Badia Tedalda, nella riserva dell’Alpe della Luna, in provincia di Arezzo, luogo suggestivo e dal grande interesse naturalistico.
Qui si sarebbero soffermati per ammirare dei particolari esemplari di anfibi e gli spettacolari giochi d’acqua formati dalle stalattiti presenti all’interno della grotta. La località dista una trentina di minuti da Ca’ Raffaello dove, il 1° maggio del 2014, la casalinga sparì nel nulla.
Secondo la giustizia si è trattato di omicidio, per il quale don Gratien Alabi, conosciuto da tutti come padre Graziano, sta scontando 25 anni di reclusione dopo la condanna definitiva in Cassazione. I resti sono stati prelevati dai carabinieri di Badia Tedalda e Sansepolcro e inviati ai laboratori del Ris di Roma con l’obiettivo di determinare la compatibilità con il DNA della Piscaglia.
Del ritrovamento è stato informato anche Marco Dioni, magistrato titolare dell’inchiesta che portò all’arresto e alla condanna del vice-parroco. Massima cautela verrà adottata dagli inquirenti poiché, anche se la località risulta relativamente vicino a Ca’ Raffaello, da un primo esame effettuato sul posto, i resti sembrerebbero decisamente datati.