Una vicenda emersa alcuni mesi fa si è conclusa con l’arresto di un uomo di 65 anni in provincia de La Spezia: l’accusa è quella di atti sessuali aggravati su una minore in età scolare. La vittima è una bambina di 10 anni, affidata alle cure del vicino di casa quando i genitori andavano a lavorare. L’uomo, sposato e amico di famiglia di questi ultimi, ha tradito nel peggiore dei modi la fiducia in lui riposta abusando della loro figlia.<br>
Le macchie di sangue
Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica spezzina, le indagini erano iniziate nel febbraio dello scorso anno quando, una sera, nel mettere al letto la bambina, i genitori si accorsero della presenza di alcune macchie di sangue sugli slip e sui leggins della piccola.
È stata la stessa bimba a rivelare ai genitori gli abusi da parte del 65enne, che lei e il fratellino chiamavano abitualmente “nonno”.
Sequestrati dai carabinieri, gli indumenti sono stati sottoposti ad una analisi approfondita dalla quale sono emerse tracce di DNA riconducibili in maniera inequivocabile all’uomo. Così, da amico degno di fiducia, si è rivelato essere in realtà un orco.
Conclusione dell’indagine
Una consulenza tecnica effettuata sui dispositivi mobili posseduti dall’uomo ha fatto emergere ulteriori dettagli: immagini pedopornografiche e profili social con i quali lo stesso adescava minorenni.
L’indagine è sfociata nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip de La Spezia Fabrizio Garofalo, basatasi sulla testimonianza della giovanissima vittima e sulla perizia disposta dal pubblico ministero Federica Mariucci e firmata dalla Genetista forense Marina Baldi.